Normandia – Honfleur: “riflessi nel porto vecchio” (giugno 2018)

Il nostro viaggio prosegue con la partenza per Honfleur, uno dei luoghi più suggestivi della Normandia. Percorreremo la parte terminale della splendida costa del Nord della Francia per poi sistemarci nella tranquilla cittadina di Harfleur, di fatto attaccata alla ben più nota città di Le Havre. La scelta non si rivelerà particolarmente azzeccata, non tanto per la posizione, ma perché qualsiasi nostro spostamento da e verso Honfleur ci impone di percorrere lo splendido ponte strallato di Normandia. Il ponte costruito tra il 1988 e il 1995, collega l’Alta Normandia alla Bassa Normandia. Dalla sua sommità si gode di una vista bellissima; vista che al tramonto soprattutto, ci offre una splendida visione della città e della Senna che proprio a Le Havre termina il suo percorso prima di riversarsi nella Manica. Il passaggio sul ponte ha un costo di circa 5,20 euro e farlo 6 volte nel giro di 12 ore non è stato il massimo. Con il senno del poi, forse era meglio sistemarsi direttamente ad Honfleur, per poi tornare la mattina a Le Havre percorrendo la strada vecchia e passando da Tancarville. Ma pazienza, questa volta è andata così, con buona pace di chi ha in gestione la bella struttura e i guadagni che ne derivano!

Honfleur, dicevamo, è una graziosa cittadina della Bassa Normandia e sorge sull’estuario meridionale della Senna. Le prime testimonianze scritte di questa città risalgono al 1027, quando il porto di Honfleur era un importante punto di transito per lo scambio commerciale tra la vicina città di Rouen e l’Inghilterra. Il tempo sembra essersi fermato qua, ed è incredibile pensare a come tutto abbia un ritmo decisamente più lento e compassato perdipiù a sole due ore da Parigi.

Giunti in serata ad Honfleur e lasciata la macchina in un comodo ed ampio parcheggio proprio all’ingresso della cittadina, iniziamo subito a renderci conto di quanto bello e affascinante sia questo luogo.

Le Vieux Bassin, pur non essendo un monumento in sé, è il luogo più amato della città. Si tratta del Porto Vecchio, circondato da edifici colorati e la sensazione che tutto questo splendore ha sul viaggiatore, è quello di farlo sentire come all’interno di una cartolina. Questa parte della cittadina è sicuramente il suo punto più pittoresco, ed è molto piacevole passeggiare tra le gallerie d’arte, i caffè, i ristoranti  (alcuni raffinatissimi), che fanno da contorno a tanta bellezza. Muoversi al suo interno è poi uno spettacolo assoluto e le movenze della gente, hanno la stessa eleganza delle viuzze che lo circondano. Sembrano quasi danzare, in modo sinuoso, tra i locali che animano le serate del porticciolo.

L’ideale è arrivare al porto in serata, sedersi su una panchina e godere appieno del panorama che si ha davanti, con tutte le infinite sfumature che le luci e il tramonto sanno regalare.

Honfleur però non è solo il suo porticciolo, Maisons Satie è un’interessante casa-museo dove è possibile rivivere la vita dell’importante musicista locale Erik Satie, nato nel 1866. Erik Satie era anche letterato e pittore, ha collaborato con diversi grandi artisti tra cui Picasso e Braque; tuttavia il museo è dedicato soprattutto alla sua musica. Nella centrale piazza la chiesa di Sainte-Catherine, che da’ il nome alla piazza stessa, colpisce per via del suo caratteristico tetto. Una chiesa cattolica del 1600 molto particolare, con una costruzione di legno molto suggestiva sia all’interno sia all’esterno, che ricorda lo scafo rovesciato di una nave vichinga. Si trova nell’omonima piazza nel cuore di Honfleur e l’ideale è visitarla di sabato, prima o dopo aver fatto un salto al mercato che anima l’ambiente.

Appena fuori dalla cittadina invece, Notre Dame de Grâce è una chiesa seicentesca che si trova su una stradina in mezzo ai campi. E’ molto affascinante in quanto riprende lo stile Normanno dell’epoca. Vale la pena visitarla anche solo per la sua posizione collinare, da cui si può ammirare un bellissimo panorama sulla città e sul Pont de Normandie visibile un po’ ovunque.

Baudelaire, che scrisse “Invito al viaggio” mentre ad Honfleur soggiornava nella casa materna; invita quasi alla scoperta di questo pittoresco villaggio della Bassa Normandia, che ha ispirato anche molti altri artisti: da Corot a Huet, da Duburg a Hamlelin. Magari sorseggiando un buon bicchiere di calvados, seduti ai tavolini del Porto Vecchio e osservando il passeggio circondati dalle mille casette colorate. Mentre i ristoranti, invitano a sedersi, per passare il resto della serata in una cena di rara freschezza. Qua crostacei, gamberi, cozze, sogliole, branzini e ostriche la fanno da padrona; ma saranno le bulot (l’equivalente delle nostre lumachine di mare) a conquistare la scena gastronomica. Il tutto accompagnato dalle classiche bollicine francesi, che in situazioni del genere, riescono a far spostare ancora più in alto i limiti della nostra percezione sensoriale.

Nelle poche ore passate ad Honfleur, la leggerezza del suo stile vita, i colori e i profumi della sua tavola ci hanno letteralmente conquistato. Che dire di più? Au revoir! Perché Honfleur è il classico posto, che appena lasciato ti lascia quel senso di vuoto che solo tornandoci può essere colmato. Una magia assoluta! Così come magica e assolutamente affascinante sarà la nostra prossima tappa.

 

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